Il ruolo dell’amministratore, il decreto ingiuntivo e le informazioni sul condomino moroso
- chinegestioni
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Il ruolo dell’amministratore di condominio è fondamentale per garantire il recupero degli oneri condominiali scaduti, in conformità con la Legge 220 della riforma del condominio. Secondo quest’ultima, l’amministratore deve agire per recuperare i crediti entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio in cui il credito è scaduto e in cui la morosità è iniziata.
Per richiedere l’emissione del decreto ingiuntivo, è necessario affidarsi ad un avvocato che presenterà la richiesta al Tribunale o al Giudice di Pace.
Questo decreto, se provvisoriamente esecutivo, permette di procedere al pignoramento dei beni mobili, immobili o presso terzi, senza dover attendere il termine di 40 giorni previsto dalla normativa per effettuare l’opposizione.
L’amministratore deve quindi fare il possibile per recuperare i crediti condominiali attraverso il decreto ingiuntivo, ma è tenuto anche a raccogliere informazioni sul condomino moroso per poter agire nella maniera più efficace possibile.
In particolare, l’amministratore deve verificare se il condomino possiede beni mobili o immobili da poter pignorare, e se ha conti bancari o debiti presso terzi che potrebbero essere utilizzati per soddisfare il credito del condominio.
Inoltre, l’amministratore deve assicurarsi di avere a disposizione tutte le informazioni specifiche sulla morosità del condomino, come la data di scadenza del pagamento, le eventuali rateizzazioni o dilazioni concesse e i solleciti di pagamento già inviati.
Il decreto ingiuntivo è uno strumento giuridico utile per recuperare i crediti condominiali, ma per ottenerlo è necessario produrre la seguente documentazione:
Una copia del preventivo e/o del rendiconto dell’esercizio finanziario approvato dall’assemblea, regolarmente ripartito ed inviato al condomino moroso.
Una copia conforme all’originale, autenticata dall’amministratore pro tempore, del verbale dell'assemblea condominiale contenente l’approvazione del preventivo e/o del rendiconto, inviato al condomino moroso.
Le lettere di sollecito inviate al condomino moroso e le relative ricevute di spedizione e/o di ritorno.
Una volta raccolti questi documenti utili, l’amministratore può richiedere il decreto ingiuntivo al Tribunale o al Giudice di Pace competente. Il decreto ingiuntivo, se provvisoriamente esecutivo, permette di procedere al pignoramento dei beni del condomino moroso senza dover attendere il termine di 40 giorni previsti per effettuare l’opposizione.
Il legale incaricato di procedere all’esecuzione può verificare la capienza del debitore tramite l’acquisizione di informazioni prodotte da aziende specializzate.
La visione completa della situazione relativa al debitore permette al creditore di scegliere la migliore strategia di pignoramento dei beni del debitore, tra cui immobili, conti correnti, una parte dello stipendio percepito, conti correnti postali e altro ancora.
È importante effettuare questo controllo prima della messa in mora del condomino moroso, poiché la contingenza economica attuale potrebbe rendere comune il caso di persone che si trovano nell’impossibilità di pagare e non hanno alcun bene da pignorare.
In una situazione simile, avere le giuste informazioni può evitare ulteriori oneri per un recupero che appare poco probabile.
(Fonte: danea.it)
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